Cascia: la città di Santa Rita, nella Valnerina in Umbria

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view post Posted on 20/5/2013, 17:26     +1   -1
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cascia

Cascia: La Città di Santa Rita



Nella Valnerina umbra, un week end in camper per conoscere da vicino Cascia, la città di Santa Rita.
Risalendo lungo la valle del fiume Corno, si arriva a Cascia. La città, 563 m. s.l.m, nacque di origine italica, fu importante centro romano: numerose sono ancora i resti architettonici nel territorio, tra cui il tempio di Villa San Silvestro. Sin dal sec. XII, Cascia fu libero comune diviso in “gaite” e “rioni” e batté moneta propria. Nel 1956 Cascia fu elevata al rango di città da Papa Clemente VIII. Dell’Epoca Medievale e rinascimentale della città si conservano ancora resti di mura, fortificazioni, porte e palazzi dislocati intorno alle principali piazze.
In qualunque periodo dell’anno si giunga a Cascia, in pellegrinaggio o in visita, si resta colpiti dal fervore di fede e di speranza delle folle di fedeli, giunti da ogni parte del mondo, per rendere omaggio ed invocare l’aiuto di Rita.

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Accanto ai grandi luoghi del sacro, osservando il paesaggio, si avrà la piacevole sensazione di trovarsi nel cuore dell’Appennino Umbro, al centro di un territorio disegnato da ariosi altopiani e da ombrose valli.


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La Basilica di Santa Rita



La Chiesa, consacrata nel 1947, fu eretta a Basilica da Pio XII il 1 Agosto 1955. Ai fianchi del portale, si trovano dieci episodi della vita della Santa scolpiti dal Pellini, mentre all’interno, sempre dello stesso autore, lungo le pareti, troviamo la bellissima Via Crucis in pannelli di marmo bianco.

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Il grande pulpito in noce, è dello scultore Monti, mentre nello spazio presbiterale, sono presenti le opere del Manzù, fra cui l’altare. Tutto l’insieme dà un’impressione di vivacità; è una Chiesa piena di luce e colore, e con un alone di misticismo. I migliori artisti del Novecento italiano hanno partecipato alla realizzazione delle opere d’arte visibili presso la Basilica, fra cui: Manzù, Consadori, Ceracchini, Montanarini, Ferrazzi ed il Pellini. Dietro la grande grata in ferro battuto si vede la cappella di Santa Rita, in stile neobizantino.

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L’urna del 1930 contiene il corpo di Santa Rita. Nelle fondamenta della Basilica, nel 1947, venne ricavata una cripta, in fondo alla quale nel presbiterio vi è l'immagine del Sacro cuore di Gesù, del Filocamo. La croce astile con crocifisso, gli scanni per i celebranti, l'ambone, l'altare, i marmi policromi, sono del Marrocco. Le vetrate danno all’insieme un tocco di colore e di luce, mentre nel transetto destro il Marrocco ha realizzato la cappella del miracolo eucaristico e del beato Simone. Qui è situata la tomba della Beata Maria Teresa Fasce.

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Il Monastero di Santa Rita



Originariamente dedicato a S. Maria Maddalena, risale alla fine del 1200. Ampliato nella prima metà del 1700 grazie alle offerte del re del Portogallo, e successivamente durante la costruzione del Santuario, il monastero di clausura è il luogo storico dove S. Rita visse quaranta anni e morì come monaca agostiniana. All’interno del monastero numerose sono le testimonianze che ci ricordano la vita di Rita: il chiostro con il pozzo dal quale la Santa attingeva l’acqua per innaffiare quel tralcio di vite ormai secco che miracolosamente riprese a vivere, l’oratorio del crocefisso, dove secondo la tradizione nel 1442 la Santa ricevette la spina, l’umile cella con la piccola finestrella, il roseto dal quale sbocciarono le rose nel pieno inverno, il coro abbellito dalle sette tele del 1595, la fede nuziale, formata da due mani che si intrecciano, la Cassa Solenne e il Rosario della Santa. Il monastero non è un museo, ma un luogo vivo in cui la comunità monastica agostiniana, composta da circa cinquanta suore, esprime la propria vita di preghiera e di consacrazione a Dio. La visita ai luoghi è permessa solo in gruppo e negli orari previsti.

La Penitenzeria



Inaugurata nel 1986 per celebrare il XVI centenario della conversione di Sant'Agostino, in essa viene celebrato il sacramento del perdono; vi sono sempre sacerdoti confessori a disposizione nelle lingue più diffuse, ma si può entrare anche per una semplice visita. È strutturata come un cammino di catechesi e di conversione con l'aiuto di opere d'arte e di audiovisivi. Il Marrocco ha realizzato le varie opere d'arte e studiato anche le tonalità dei colori delle diverse sale. All'esterno della Penitenzieria si trova la fonte della vita costituita da una grande roccia spaccata dalla quale simbolicamente sgorga l’acqua, simbolo di purificazione.

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La Collegiata di Santa Maria



La Chiesa che nella parte nord mantiene l’originale forma dell’antica pieve romanica, presenta all’interno un assetto cinquecentesco diviso in tre navate coperte da volte a crociera. Numerose le opere d’arte presenti, tra cui la tavola degli Angelucci, intitolata Pace fra Casciani.
All’interno e sulla facciata si conservano affreschi del XV sec. Nella cappella del S.S. una pala d’altare con S. Anna, S. Nicola. In fondo alla navata sono rappresentate con spiccato senso narrativo le storie della vita di S. Carlo. Secondo la tradizione, qui fu battezzata Santa Rita.

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La Chiesa di Sant’Antonio



Il complesso fu costruito alla fine del secolo XIV su un insediamento di celle monastiche benedettine. La chiesa, a navata unica, custodisce due preziosi cicli di affreschi: il primo, relativo alla vita di S. Antonio, fu realizzato nel XIV sec. da un equipe di pittori noti come Maestro della Dormitio; il secondo ritrae scene della Passione di Cristo, ed è opera di Nicola da Siena. Nel coro è conservata la monumentale scultura lignea “Tobia e l’Angelo” del XV sec. Sulla cantoria della controfacciata, è collocato un organo costruito nel 1630 da Luca Neri da Leonessa. Oggi l’ex-convento fa parte del circuito Museale Urbano di Cascia.

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La Chiesa di San Francesco



L’edificio, le cui origini risalgono al XIII sec., fu ricostruito nel 1424. La facciata, divisa in due ordini, è ornata da un elegante portale strombato, con fasci di colonnine che terminano in una lunetta; sopra la quale si apre il rosone di grande pregio artistico. L`interno a croce latina presenta nel transetto e nella tribuna una struttura quattrocentesca. Numerosi gli affreschi che si distinguono sulle pareti e sul coro, fra cui: Madonna con bambino, Angeli e Santi, la Natività, la Trinità, S. Benedetto e S. Rocco.

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La Chiesa di Sant’Agostino



La chiesa, con annesso ex convento degli Eremitani di S. Agostino, si trova sulla sommità del colle nei pressi della Rocca. L'edificio, ora in restauro, è di antica origine, ma fu ricostruito nel XIV sec. La facciata a due spioventi è ripartita in due ordini e presenta un portale strombato e con fasce di colonnine tortili, nella cui lunetta soprastante è visibile parte dell’affresco della Madonna in trono e i Santi Agostino e Nicola da Tolentino. L’interno conserva tracce di affreschi dei sec. XV e XVI, visibili anche nei due vani sotterranei, di cui uno costituiva l'antica chiesa.

Il chiostro è del 1480.

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La Rocca



La rocca fu fatta costruire sotto il pontificato di Paolo II sulle fondamenta di una precedente fortezza. I ruderi visibili e restanti dalla demolizione ordinata da Leone X nel 1517 e dai successivi terremoti, testimoniano che la stessa aveva una forma di un trapezio irregolare di circa 50 x 33 x 60 m, con torrioni di 30 m di circonferenza. Simbolo della potenza della città di Cascia nel periodo altomedievale, la rocca ad oggi è interessata da importanti interventi di restauro e consolidamento.

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Palazzo Santi (Museo Civico)



Il Palazzo, sede del Museo civico, ospita nelle sale seicentesche una collezione di oggetti archeologici databili dal VIII sec. a.C. in poi, tra cui gli ultimi reperti rinvenuti nelle recenti campagne di scavi presso il foro romano di Villa San Silvestro; una preziosa raccolta di sculture lignee e in pietra di soggetto sacro risalenti ai sec. XIII, XIV e XV e una pinacoteca, riflesso del passato medievale e rinascimentale del Comune.

Stemmi di papi, podestà e cavalieri, disposti lungotutto il percorso museale testimoniano il prestigio di Cascia nel tardo Medioevo.

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Palazzo Carli



Sede della Biblioteca dell'Archivio Storico di Cascia, è un'antica residenza nobiliare di proprietà comunale. Inserito in un contesto storico omogeneo, è un edificio cinquecentesco di quattro piani, di impianto rinascimentale con marcata ristrutturazione settecentesca. Internamente è decorato con pitture ad olio e a tempera del XVII sec., raffiguranti finti drappi alle pareti e personaggi e paesaggi mitologici all'interno delle volte. Il Palazzo è arricchito da un giardino interno all'italiana.

Roccaporena

Roccaporena



Chiuso in una forra sovrastata da uno strappo di cielo, il villaggio di Roccaporena, paese nativo di S. Rita, si mostra improvviso al visitatore. È collegato con il capoluogo dalla variante alla SS.320 che si snoda alla sinistra del Corno, lungo le pendici del monte della Sassa. Le deboli tracce che restano dell’insediamento medievale, sicuramente fortificato come ricordano le fonti, non consentono più di rintracciare l’impianto originario. Lo sviluppo del paese è legato al nome di Mons.Giacomo Antonelli il quale nel 1949, con la collaborazione di alcuni volenterosi e superando le incomprensioni, diede vita all'Opera di S. Rita togliendo dall'isolamento l'aspra e impervia conca roccana, portandovi un soffio di vitalità e di benessere. Il borgo, 707 s.l.m., per la salubrità dell'aria e per la quiete che lo circonda, è particolarmente adatto a soggiorni tranquilli e riposanti. La caratteristica indiscussa di Roccaporena è la sua sacralità, dovuta ai numerosi luoghi legati alla vita della Santa, fra cui lo Scoglio, la Grotta, il Santuario, il Lazzaretto, la chiesa di S. Montano, la Casa Natale e la Casa Maritale.

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Il Santuario di Roccaporena



È una costruzione in veste romanica, eretta su disegno dell'Arch. Della Piana e aperta al pubblico nel 1948. Esternamente l'edificio è rivestito in pietra locale levigata; nel quadriportico al centro della fontana, c’è la statua in bronzo di S. Rita popolana dello scultore Crocetti. L'interno del santuario è a tre navate, di cui le perimetrali sostengono il matroneo. Il pavimento è in pietra porfirica; la balaustra e l'altare in marmo pregiato. L'area absidale è occupata da raffigurazioni musive disegnate dall'Arch. Della Piana e realizzate dal mosaicista Righini. Cristo crocifisso occupa una posizione di rilievo; fanno di contorno la Madre e S. Rita folgorata dalla spina; in posizione secondaria, i santi Agostino, Nicola da Tolentino, Giovanni Battista e Montano. In alto, sopra la croce, lo Spirito Santo e l'Eterno Padre nell'atto di mostrare all'umanità il prezzo della redenzione. Le pareti del presbiterio sono ornate con rose e tralci con uva. Nelle pareti laterali della sala sono presentati, a figura intera, a sinistra i santi Francesco e Chiara e a destra Benedetto e Scolastica. Nella cappellina destra, nella custodia d'argento si trova il manto di pelle indossato dalla Santa nei periodi di freddo. Nelle vetrate a colori, S. Rita con ai lati i santi Agostino e Giacomo della Marca della pittrice Amalia Panigati; della stessa artista sono le vetrate della cappellina sinistra, dove è la Madonna fra i santi Benedetto e Vincenzo Pallotti oriundo di S. Giorgio di Cascia.

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Lo Scoglio di S. Rita



Anticamente chiamato Scoglio dello Schioppo, si staglia nel cielo ed è una delle mete più ricercate da turisti e pellegrini. Il vecchio sentiero che conduceva alla sommità è stato ampliato, scalinato e reso più agevole all'accesso; ai margini sono collocati i quadri della Via Crucis. Poco prima di arrivare alla cima del grande scoglio una fontanella sgorga fra le pietre: “l’acqua di Rita”. Il massiccio ha un'altitudine di m. 827 e si eleva per 120 m dal livello dal paese di Roccaporena. Sulla cima nel 1929 fu eretta una cappella, restaurata e ampliata nel 1941. Danneggiata dal sisma del 1979, è stata ricostruita su disegno dell'architetto Riccardo Leoni di Roma 1981. All'interno è custodita una pietra oblunga sulla quale, secondo la tradizione, Santa Rita avrebbe lasciato le impronte dei ginocchi e dei gomiti.
Sempre secondo la tradizione da lì sia stata prelevata dai santi, suoi protettori, per essere condotta a Cascia nel Monastero di S. Maria Maddalena. Dalla vetta dello Scoglio i molti fedeli scorgono in un unico sguardo, il villaggio di Roccaporena, il Santuario, San Montano, la Grotta d'Oro e tutti i luoghi legati alla Santa, nonché le vallati sottostanti che circondano il borgo.

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La Chiesa di San Montano



La chiesa parrocchiale, dedicata al santo già ai tempi di S. Rita, risale al XIII sec. e presenta una semplice facciata a capanna nella quale i due portali d’ingresso suggeriscono la divisione interna a due navate: sopra la porta di destra è affrescata una “Madonna con Bambino” del XV sec. L’interno, coperto da volte a crociera, presenta nel catino absidale l’affresco della “Incoronazione della Vergine” opera anonima del XV sec. Dello stesso periodo gli altri frammenti di affreschi sulle pareti e sugli altari laterali aventi per soggetto alcune figure di Santi, tra cui S. Maria Maddalena e S. Rita.

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L’Orto del Miracolo



Poco distante dall'abitato vi è il piccolo orticello della Santa al quale si accede per un comodo viottolo; qui la tradizione vuole che nel gennaio 1447, fra la neve e il gelo, sbocciasse una rosa profumata e maturassero due fichi. L'orto è sovrastato da due scogli che formano una cavità entro la quale si trova il gruppo bronzeo dello scultore Maleci raffigurante S. Rita inferma, nell'atto di ricevere la rosa dall'anziana parente. L’orto è un luogo di intenso misticismo e di relazione con il sacro.

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Il Lazzaretto



Al tempo della Santa, nella piccola struttura amministrata da una compagnia di donne e dirette da una badessa, sotto il titolo della Madonna della Concezione, venivano ricoverati per tre giorni i forestieri di passaggio. Era composto di tre vani; attualmente ne restano due.
Gli affreschi del XVI sec. sono stati tutti restaurati. Nella parete frontale del primo ambiente, a destra c’è S. Montano; sopra S. Lucia e a destra l'Annunciazione. Il fabbricato venne ripristinato nel 1952 su progetto dell'Arch. Cesanelli.

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La Grotta d’Oro



Leggende narrano che nell’antro vi risiedeva la ninfa Porrina, oracolo femminile da cui il nome al borgo. Un piccolo sentiero, fra le rocce permette di raggiungere in pochi minuti la grotta costituita da una cavità naturale poco profonda ma assai spaziosa. Il pavimento della grotta costituito da diverse stratificazioni degrada verso l’entrata, mentre la parte più interna si presenta come una terrazza a due livelli sovrapposti. La grotta splendente e dorata nelle giornate di sole, secondo la tradizione, fu spesso luogo di preghiera e meditazione della Santa.

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La Casa Natale



La casa nativa di Santa Rita, aperta al pubblico nel 1camper umbria valnerina cascia casa maritale999, è stata oggetto di discordia per molti studiosi. Oggi è possibile visitare la casa nativa che, per una buona parte, conserva la sua autenticità trovando ancora i muri pieni di caliggine e gli utensili che la famigliola usava nei gesti quotidiani, mentre una parte dell'edificio, ha subito ristrutturazioni che ne hanno modificato lo stato originario, mantenendo comunque intatta la sacralità del luogo.

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La Casa Maritale



Fu trasformata in chiesa dal cardinale Fausto Poli che fece demolire e riedificare la parete facciale e quella posteriore. L'abitazione si trovava in "contrada Piazza" ed era composta da un vano terra ad uso cucina e di un piano superiore al quale si accedeva attraverso una scala esterna in pietra. Qui vi erano una camera da letto e una cameretta posta a sinistra dell'ingresso. Nel 1941 la chiesa fu ripristinata dall'Arch. Della Piana che riportò alla luce le pareti laterali esistenti. Gli affreschi interni sono opera del Micheletti. Sull'altare spicca la tela a olio con l'effigie di S. Rita attribuita al Giordano.

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Come arrivare a Cascia



Cascia è decentrata rispetto alla viabilità nazionale primaria. Si raggiunge attraverso la SS 3 Flaminia, passando per Spoleto e proseguendo poi per la SS 685, oppure attraverso la SS 471 per chi volesse arrivarvi da Leonessa, nel Lazio.

Dove sostare in camper a Cascia:

All'ingresso della città, nel parcheggio La Molinella, i camper hanno delle riserve di posti, con possibilità di CS gratuito. Il parcheggio è a pagamento con parchimetro ed è nei pressi delle scale mobili che portano alla Cattedrale.
Per completare la vostra visita potrete anche sfruttare la possibilità di sosta presso il Camping il Drago, convenzionato con CamperLife.it, che si trova nelle vicinanze e che potrete utilizzare come base per il prosieguo delle vostre escursione nel cuore dell'appennino umbro.


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Fonte:
camperlife.it


Edited by francesina63 - 29/5/2023, 15:38
 
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